Sostenibilità e trasporti: lo stato dell’arte in Italia
Sostenibilità e trasporti è un binomio necessario che asseconda sia logiche di business che necessità sociali e ambientali. Le imprese e tutti gli attori coinvolti nella Supply Chain non possono trascurare la continua innovazione tecnologica, l’automazione dei processi, la necessità di flessibilità e di reazione ai cambiamenti improvvisi per il raggiungimento degli obiettivi di business ma al tempo stesso devono necessariamente raccogliere le sfide derivanti da questioni ambientali e sociali primarie.
Nelle precedenti pubblicazioni sul tema della pianificazione dei trasporti abbiamo già affrontato la questione dell’impatto globale della logistica sull’ambiente e l’importanza per i player di mercato di adottare strategie che tengano conto non soltanto delle esigenze di business ma anche e soprattutto del rispetto delle politiche a favore dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale.
Per capire quale sia lo stato dell’arte in Italia sul tema della sostenibilità e dei trasporti possiamo far riferimento ad un recente studio dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che nel mese di aprile 2021 ha presentato i risultati di un’indagine relativa al settore dei trasporti italiano, nella duplice accezione di trasporto passeggeri e trasporto merci.
Dallo studio emerge la conferma di un necessario shift modale dal trasporto su strada a mezzi di trasporto più sostenibili, con ambiziosi obiettivi da raggiungere anche grazie alle politiche previste dal PNRR. I dati infatti mostrano come nel 2019 il 93% delle emissioni di CO2 in Italia sia dipeso dai trasporti su strada, il 4% dal trasporto tramite navi, il 2% dal trasporto con aerei e l’1% da altre modalità di trasporto.
Il 2030 e il 2050 sono gli orizzonti temporali fissati per raggiungere gli obiettivi legati allo shift modale, nel rispetto del Piano Energia e Clima 2030 e del 2050 Long-Term Strategy, l’impegno dell’UE nei confronti dell’azione globale per il clima nell’ambito dell’accordo di Parigi.
Secondo i dati presentati dall’ISPRA, l’Italia entro il 2030 dovrà rimodulare le emissioni di CO2 secondo quanto segue:
- 90% per il trasporto totale su strada
- 6% per il trasporto tramite navi
- 4% per il trasporto aereo
per poter poi raggiungere i seguenti obiettivi entro il 2050:
- 77% per il trasporto totale su strada
- 13% per il trasporto tramite navi
- 10% per il trasporto aereo
Sostenibilità e trasporti su strada: l’impatto dei carburanti combustibili
Il trasporto su strada è evidentemente ancora il principale fattore di incisione in termini di emissioni, e lo sarà anche per il prossimo futuro.
Assecondando logiche sistemiche, ogni soggetto coinvolto avrà una responsabilità determinante per il raggiungimento degli obiettivi legati alla sostenibilità e ai trasporti.
Dal punto di vista della produzione, infatti, la regolamentazione europea 631/2019 impone ai costruttori di auto e furgoni di ridurre la CO2 media delle flotte vendute del 15% entro il 2025 rispetto ai valori dell’obiettivo 2020 per auto e van; del 37.5% entro il 2030 rispetto ai valori dell’obiettivo 2020 per auto, e del 30% per i van.
La situazione non cambia se si fa riferimento ai costruttori di veicoli pesanti. La regolamentazione europea impone infatti di ridurre la CO2 media delle flotte vendute del 15% entro il 2025 rispetto ai valori del 2020 e del 30% entro il 2030 rispetto ai valori del 2020.
Un ulteriore tassello del mosaico dei trasporti sostenibili è vincolato all’adozione di carburanti alternativi che dovranno sostituirsi agli attuali carburanti combustibili che reggono il settore dei trasporti su strada in Italia. Infatti, mentre ad oggi le emissioni dei trasporti su strada dipendono nel 68,7% dei casi dal gasolio, nel 23,8% dalla benzina (entrambe le percentuali includono anche i mezzi ibridi), nel 5,3% dei casi dal gpl e nel 2,4% dal metano, l’obiettivo previsto per il 2050 è di ridistribuire le percentuali prevedendo:
- 62% per i combustibili tradizionali
- 36% per l’elettricità
- 2% per l’idrogeno
La decarbonizzazione dei trasporti: ipotesi utopistica o previsione concreta?
La decarbonizzazione è un obiettivo che prevede tre strade: l’abbandono delle fonti fossili, un efficientamento dei consumi e il completo approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Tutti e tre gli step richiedono cambiamenti significativi sia dal punto di vista culturale che tecnologico.
Se da un lato infatti è indispensabile intervenire sulla domanda di trasporto (sia di passeggeri che di merci), per migliorare i servizi da un punto di vista quantitativo e qualitativo, dall’altro non si potrà trascurare la componente delle tecnologie applicate, intervenendo sulla motorizzazione dei veicoli e sui combustibili.
Per una maggiore sostenibilità ambientale, in relazione alla riduzione della domanda di trasporto passeggeri, si dovrà intervenire per diminuire la mobilità individuale attraverso l’incentivazione del telelavoro o l’aumento di piste ciclopedonali che portino le persone a scegliere di rinunciare all’auto, così come attraverso il potenziamento del trasporto pubblico passeggeri e la promozione dell’intermodalità come soluzione per un lento abbandono del trasporto su gomma privato verso quello pubblico.
Per il trasporto merci un punto di partenza dovrà essere il potenziamento ferroviario, cui necessariamente dovrà seguire una drastica riduzione dei viaggi a carico vuoto nel trasporto merci su strada, fino ad un livello pari al 10% entro il 2050. Secondo le stime ufficiali, infatti, il 20% degli autocarri nell’Unione Europea viaggia con carico vuoto; mentre nel contesto italiano il dato sale addirittura al 30%.
L’ottimizzazione dei trasporti, con una più efficiente gestione delle flotte, contribuirà a ridurre il numero di veicoli in circolazione con conseguente calo dei consumi e delle emissioni di CO2 non necessarie.
Dal punto di vista tecnologico, l’elettrificazione dei veicoli sarà sempre più una priorità per il settore dei trasporti sostenibili. Non solo elettricità, ma anche idrogeno. Se infatti per il 2050 l’obiettivo è di elettrificare il 50% dei mezzi di trasporto su strada, l’idrogeno dovrà rappresentare il 20% dei consumi finali del settore, come indicato nelle Linee guida per la Strategia Nazionale per l’Idrogeno .
Per un mondo dei trasporti ad emissioni zero sarà inoltre necessario il ricorso ai biocarburanti avanzati o a carburanti di origine sintetica, soprattutto per i trasporti aerei e navali domestici. Il cambiamento di scenario culturale e tecnologico per il mondo dei trasporti si inquadra in una finestra temporale necessariamente di lungo termine: nel breve e nel medio periodo non sussistono ancora le condizioni economiche favorevoli ad uno switch verso l’elettrificazione completa della batteria per i veicoli pesanti, a causa dei requisiti di potenza e autonomia, oltre che per la necessità di sistemi di ricarica super veloce.
Ublique Transport Planning: la soluzione per la pianificazione dei trasporti e l’ottimizzazione dei percorsi a breve termine
Se il futuro dei trasporti sostenibili richiede soluzioni a medio e lungo termine, Ublique rappresenta il presente per tutti i player del settore che vogliono iniziare a dare il proprio contributo nell’immediato.
La soluzione per la pianificazione dei trasporti asseconda le esigenze di qualsiasi realtà, anche le più complesse, grazie all’ottimizzazione matematica e agli Advanced Analytics.
Tramite Ublique infatti è possibile organizzare e snellire la gestione delle attività quotidiane di trasporto, senza perdere di vista i kpi significativi. Inoltre è possibile aumentare i livelli di servizio nel rispetto di tutti i vincoli e ottimizzare i trasporti efficientando i risparmi in termini di costi attraverso la riduzione del numero di mezzi e chilometri percorsi, per un primo passo verso la tanto desiderata sostenibilità.