L’Accessibilità digitale come scelta etica e strategica

da | Mag 20, 2025

Accessibilità digitale: obbligo normativo e opportunità strategica 

L’accessibilità non può più essere considerata un semplice optional. Progettare prodotti digitali accessibili significa includere tutte le persone, indipendentemente da abilità, condizioni fisiche o strumenti tecnologici utilizzati. Questa consapevolezza assume particolare rilevanza se si considerano i numeri. Nell’Unione Europea, circa 101 milioni di persone con disabilità hanno più di 16 anni. Questo corrisponde al 27% della popolazione europea. In Italia si stima che il 20% della popolazione sia affetta da disabilità.

L’accessibilità nel digitale non è solo un’esigenza etica, ma anche una leva strategica. Migliora l’esperienza utente, amplia il pubblico, rafforza la reputazione e riduce i rischi di esclusione. Dispositivi elettronici, siti web, app, e-commerce e contenuti multimediali devono essere accessibili a tutti. Anche piattaforme sanitarie e strumenti bancari devono garantire un’interazione semplice ed efficace.

Progettare con inclusività: il valore dell’accessibilità

L’accessibilità web è molto più di un semplice adempimento normativo: è un approccio multidisciplinare che coinvolge vari ambiti, dal design allo sviluppo, dall’architettura informativa alla qualità del codice, fino alla creazione di contenuti. Garantire l’accessibilità significa mettere al centro l’utente, progettando esperienze digitali inclusive, intuitive ed efficaci per tutti.

Un prodotto digitale accessibile nasce dalla sinergia tra design visivo e principi di usabilità, dall’adozione di standard riconosciuti come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) e dalla costante verifica tramite test con utenti diversi. Ogni disciplina contribuisce in modo significativo: il design cura estetica e fruibilità, mentre lo sviluppo garantisce il rispetto degli standard. I contenuti sono scritti in modo chiaro e inclusivo, e l’architettura informativa organizza le informazioni in modo comprensibile.

Oggi più che mai essere accessibili significa essere rilevanti. Le organizzazioni che integrano fin da subito i principi del design inclusivo nei loro progetti non solo migliorano la qualità complessiva dei propri prodotti, ma dimostrano anche una concreta attenzione alla diversità e all’equità. L’accessibilità diventa così una componente essenziale dell’innovazione responsabile, uno strumento per costruire esperienze digitali migliori per tutti.
In questo articolo esploreremo il significato profondo di accessibilità digitale, il valore che può generare per utenti e aziende, e il ruolo di chi come Spindox accompagna concretamente le imprese in questo percorso

European Accessibility Act, la normativa europea sull’accessibilità: cosa cambia e per chi

A partire dal 28 giugno 2025 entrerà ufficialmente in vigore l’European Accessibility Act (EAA, la Direttiva (UE) 2019/882, che rappresenta un punto di svolta nel panorama normativo europeo in materia di accessibilità web. Questa normativa impone a una vasta gamma di prodotti e servizi digitali – tra cui siti web, app mobile, sportelli bancari, dispositivi elettronici, e-book, applicazioni sanitarie, e-commerce e documenti digitali – di essere accessibili anche alle persone con disabilità.

Le pubbliche amministrazioni, già soggette alla Legge Stanca (n. 4/2004), insieme alle aziende private con un fatturato superiore a 500 milioni di euro e alle piccole e medie imprese con almeno 10 dipendenti o un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro, saranno tenute a rispettare questi obblighi. Ogni anno, entro il 23 settembre, dovranno pubblicare una dichiarazione di accessibilità sul portale AGID, attestando il livello di conformità raggiunto. In caso di inadempienza, le conseguenze saranno severe: sanzioni fino al 5% del fatturato, risarcimenti ai consumatori e, nei casi più gravi, il ritiro dal mercato di prodotti o servizi non conformi.

Standard e principi per progettare l’accessibilità

Per chi si avvicina all’accessibilità, regole e standard possono sembrare scoraggianti. Un modo efficace è vederla come un percorso a più livelli di qualità dell’esperienza utente. Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), sviluppate dal World Wide Web Consortium (W3C), stabiliscono gli standard internazionali per rendere i contenuti digitali accessibili a tutti, indipendentemente dalle abilità o dagli strumenti utilizzati. Queste linee guida si basano su quattro principi fondamentali.
Il primo principio è la percepibilità: le informazioni devono essere disponibili anche in modalità alternative, ad esempio con trascrizioni per i contenuti audio o descrizioni testuali per le immagini. Il secondo principio riguarda l’usabilità: l’interfaccia deve essere facilmente fruibile attraverso vari metodi di input, come tastiera, mouse, touch o comandi vocali. Il terzo principio è la comprensibilità: i contenuti devono essere chiari, coerenti e semplici da interpretare, per ridurre il rischio di confusione. Infine, il principio della robustezza prevede che i contenuti siano compatibili con diverse tecnologie, incluse quelle assistive, mantenendo la loro funzionalità nel tempo.

I livelli del WCAG spiegati in breve

Le WCAG identificano tre livelli di conformità. Il livello A garantisce un’accessibilità di base, eliminando i principali ostacoli. Il livello AA, richiesto dalla normativa europea, assicura una buona accessibilità nella maggior parte dei contesti. Il livello AAA rappresenta il massimo grado di accessibilità ideale ma spesso difficile da raggiungere in modo completo.
Per quanto riguarda il contesto normativo italiano, il riferimento è l’European Accessibility Act. In Italia, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) è l’ente incaricato di pubblicare e aggiornare le linee guida sull’accessibilità.

Adeguarsi non significa solo rispettare la legge, ma anche abbracciare un approccio inclusivo e innovativo che rende i contenuti digitali più fruibili da parte di tutti. L’accessibilità, infatti, non è solo un obbligo normativo, ma una leva strategica per migliorare la qualità dei servizi, ampliare il pubblico e rafforzare la propria reputazione in un contesto sempre più attento all’inclusione.

 

Che cos’è l’accessibilità digitale

Design inclusivo: oltre le barriere digitali

Quando parliamo di accessibilità digitale, ci riferiamo alla capacità di un sito web, di un’applicazione o di un contenuto digitale di essere facilmente utilizzabile da chiunque: uno strumento senza barriere, a prescindere dalle condizioni fisiche, cognitive o tecnologiche dell’utente. Questo concetto va ben oltre il semplice rispetto delle regole e rappresenta un principio guida nella progettazione di esperienze digitali inclusive. 

Alla base di questo approccio c’è il design inclusivo, che implica la consapevolezza della pluralità dei bisogni degli utenti e la volontà di progettare esperienze che siano accessibili a più livelli. Ogni utente può avere esigenze specifiche legate al modo in cui interagisce con un’interfaccia digitale. Queste esigenze variano in base alla sua condizione fisica, sensoriale o cognitiva. Per questo è fondamentale considerare la diversità nelle scelte progettuali. Le interfacce inclusive superano barriere fisiche e cognitive, migliorando intuitività ed efficacia. Aiutano a ridurre i tempi di apprendimento e aumentano la soddisfazione degli utenti. Nel contesto mobile, semplicità e chiarezza sono fondamentali. Ogni persona deve poter usare app e siti in modo fluido, indipendentemente dalle proprie abilità.

Accessibilità tecnica: progettare per tutti

L’accessibilità web ha anche una forte componente tecnica, legata alla qualità del codice. Titoli, pulsanti, form e immagini devono essere accessibili senza mouse o vista. L’accessibilità non si limita quindi alla sola progettazione visiva ma comprende anche l’aspetto tecnico, che deve essere conforme a linee guida precise. Le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines), forniscono linee guida internazionali per rendere accessibili i contenuti digitali. Stabiliscono che siano percepibili, utilizzabili, comprensibili e robusti per tutti gli utenti.

Disabilità visive

Per supportare le persone con disabilità visive, come la cecità e l’ipovisione, è essenziale progettare applicazioni compatibili con lettori di schermo. Questi, permettono agli utenti di fruire del contenuto tramite audio, ma anche di offrire la possibilità di ingrandire il testo per chi ha problemi di vista.

Disabilità uditive

Per le persone con disturbi dell’udito, è necessario fornire alternative testuali, come sottotitoli e trascrizioni, affinché i contenuti audio e video siano fruibili anche senza l’uso dell’udito.

Disabilità motorie

Le persone con disabilità motorie, invece, richiedono un design che preveda ampi spazi interattivi, pulsanti facilmente cliccabili e opzioni di navigazione vocale o da tastiera, affinché l’interazione sia semplice e accessibile anche da chi ha difficoltà nel compiere movimenti precisi.

Disabilità cognitive

Per chi ha difficoltà cognitive, come disabilità intellettive o disturbi dell’attenzione, è fondamentale semplificare il linguaggio, ridurre le distrazioni, e strutturare la navigazione in modo chiaro e logico, suddividendo i processi complessi in fasi comprensibili e facilmente seguibili.

In questo modo, ogni elemento dell’esperienza utente viene progettato non solo per essere funzionale, ma per garantire una fruizione equa e inclusiva. In definitiva, l’accessibilità digitale promuove una cultura matura che valorizza le differenze e le trasforma in innovazione concreta, utile a tutti gli utenti. Non solo aiuta le persone con disabilità, ma rende la tecnologia più aperta, inclusiva e adatta a una società sempre più diversificata.

 

Spindox: una guida nella digitalizzazione aziendale

L’accessibilità come visione strategica

In Spindox crediamo che l’accessibilità digitale non sia solo una questione tecnica, ma una visione strategica da abbracciare in modo sistemico. Per questo abbiamo sviluppato un’offerta completa, che accompagna i nostri clienti in ogni fase del percorso verso prodotti digitali inclusivi, conformi agli standard normativi e all’altezza delle aspettative.

Un approccio end-to-end su misura

Il nostro approccio è end-to-end. Non ci limitiamo a controllare se un sito o un’app è accessibile, ma lavoriamo in modo proattivo per progettare e costruire esperienze accessibili fin dall’inizio, o per migliorare ciò che già esiste. Ogni intervento è pensato su misura, integrando progettazione, implementazione e testing.

Accessibility by Design: progettare per tutti

Nel caso di nuovi progetti, adottiamo l’approccio Accessibility by Design che mira a creare un’esperienza utente inclusiva fin dalla fase iniziale di progettazione. L’obiettivo primario è creare un’interfaccia digitale che sia accessibile a tutti gli utenti, inclusi coloro con disabilità. Per raggiungere questo obiettivo, vengono impiegati i principi di accessibilità in ogni fase del processo di progettazione, sviluppo e implementazione. Analizziamo il contesto d’uso, individuiamo le esigenze delle persone (con e senza disabilità), costruiamo user personas inclusive, e definiamo insieme al cliente gli obiettivi. Le interfacce vengono progettate e create con particolare attenzione al contrasto, alla leggibilità, alla navigabilità da tastiera, alla coerenza della struttura informativa.

Remediation: migliorare ciò che esiste

Nel caso in cui il progetto è già esistente, interveniamo con attività di remediation dell’accessibilità, ottimizzando il servizio digitale per renderlo conforme alle WCAG. Questo avviene attraverso un’analisi approfondita, una pianificazione accurata e un’impegnativa fase di progettazione e test. Il fine è quello di creare un’esperienza utente che rispetti gli standard di accessibilità e offra valore a tutti gli utenti.

Verso un futuro digitale inclusivo: la missione di Spindox

In conclusione, digitalizzazione e accessibilità sono oggi più che mai interconnesse e rappresentano un imperativo per le aziende che vogliono affrontare le sfide future. L’accessibilità non è più un semplice optional: è un fattore cruciale per creare esperienze digitali di qualità, capaci di rispondere alle esigenze di tutti gli utenti, senza esclusioni.
Si tratta di una responsabilità sociale ed etica, ma anche di una leva strategica per ampliare il pubblico, migliorare la reputazione e garantire equità nell’accesso ai servizi digitali.

Il design inclusivo, quindi, non riguarda solo l’estetica, ma rappresenta un approccio profondo che integra funzionalità e usabilità. Risponde concretamente ai bisogni di chi interagisce con i prodotti digitali e coinvolge non solo la progettazione, ma anche la codifica, la qualità dei contenuti e l’adattabilità a diversi dispositivi e contesti d’uso.

In questo contesto, Spindox si distingue come un partner strategico che supporta le aziende non solo nel rispetto delle normative, ma soprattutto nella creazione di soluzioni digitali realmente inclusive. Grazie a un’esperienza consolidata in settori complessi e regolamentati come banking, retail, telecomunicazioni ed energia, Spindox è il punto di riferimento per chi affronta l’accessibilità con serietà e visione.
Guidiamo i clienti in una trasformazione digitale che coniuga innovazione, responsabilità sociale e performance. L’attenzione al cliente e il design inclusivo sono i pilastri che rendono Spindox un alleato fondamentale per il futuro dell’accessibilità digitale.
L’impegno costante verso inclusività e innovazione è una promessa che Spindox mantiene, accompagnando le imprese nel loro percorso verso una digitalizzazione capace di valorizzare e rispettare la diversità di tutti gli utenti.

 

 

Lorenzo Podda
Lorenzo Podda
Laureato in Scienze Politiche, la mia passione per la comunicazione mi ha spinto nel mondo della Digital Communication. Perché la comunicazione non è solo trasmettere un messaggio, ma creare connessioni che lasciano il segno!

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