Accessibilità digitale: dalla normativa alla pratica

da | Ott 9, 2023

Dopo esserci interessati al tema dell’accessibilità, vediamo le diverse modalità in cui si possono compiere i primi passi in questo ambito

Approcciamo l’accessibilità

Negli scorsi contenuti dedicati all’accessibilità, abbiamo scoperto il significato e la storia del termine, esplorato il contesto normativo attuale e riflettuto sul tema anche in termini di sostenibilità etico-sociale. A questo punto, una domanda dovrebbe sorgere spontanea: come fare a implementare l’accessibilità di un sito web, nella pratica?

Intendere l’accessibilità su più livelli

Potresti essere sopraffatto dalla quantità di informazioni, standard e checklists disponibili su questo argomento se sei neofita tema dell’accessibilità. Come iniziare? Una strategia utile per una migliore comprensione dell’argomento è pensare all’accessibilità come un processo a più livelli che identifica un grado di implementazione sempre più sofisticato. Nello specifico, parliamo di:
    • Level A – Accessibilità di base: appartengono a questa categoria tutte le specifiche fondamentali e necessarie per un corretto funzionamento di base del sito. La non conformità a questi 30 criteri può generare gravi problematiche di accessibilità;
    • Level AA – Accessibilità alta: questo livello aggiunge 20 criteri a quelli già espressi dal Level A, con l’obiettivo di rendere i contenuti web accessibili in una serie più ampia di contesti;
    • Level AAA – Accessibilità perfetta: Quest’ultimo aggiunge 28 criteri ai 50 già menzionati a livello A e AA, per un totale di 78 accorgimenti per rimuovere tutte le criticità relative all’accessibilità del sito web.
Dato che questi livelli identificano un crescendo in termini di compliance con gli standard di accessibilità, ce li possiamo immaginare come tre insiemi, dove A e AA sono sottoclassi di AAA:

            Figura: rappresentazione grafica dei livelli di accessibilità A, AA e AAA

All’aumentare del livello di sofisticatezza aumentano anche i criteri da rispettare, per cui ogni livello è interamente contenuto nel livello successivo. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere un sito web il più accessibile possibile, ma lo scenario descritto nel Level AAA – Accessibilità perfetta è difficile da realizzare a causa della creazione di interazioni e strutture che contraddicono i 78 criteri di accessibilità perfetta. Pertanto, le normative sull’accessibilità digitale hanno identificato i criteri AA come quelli che devono essere rispettati. Questo vale anche per la normativa europea.

Linee guida di riferimento normativo (e non)

La suddivisione appena presentata è una classificazione ufficiale delle Web Accessibility Guidelines (WCAG) sviluppate dal W3C. Come abbiamo già descritto in altri articoli, il World Wide Web Consortium è la spina dorsale dello sviluppo web, presente fin dall’alba dei tempi digitali e fondato da sir Tim Berners-Lee in persona. A oggi, le WCAG hanno raggiunto la versione 2.1, anche se una versione 2.2 dovrebbe essere disponibile entro fine 2023. Il catalogo completo dei requisiti aggiornati dei vari livelli di accessibilità è presente sul sito del World Wide Web Consortium.

Per quanto riguarda il contesto normativo italiano, si fa riferimento all’European Accessibility Act, rimanendo quindi in linea con i requisiti del Level AA delle WCAG 2.1. Nel nostro caso, quindi, è l’AGID (l’Agenzia per l’Italia Digitale) a pubblicare e diffondere le linee guida ed eventuali aggiornamenti delle stesse. Per ora, si tratta di requisiti normativi che interessano solo la PA e le aziende di grandi dimensioni.

Anche A11y rappresenta un ottimo punto di partenza per le aziende e le persone che vogliono iniziare a implementare l’accessibilità nei propri siti web. Da comunità a movimento, da forum a standard, il sito open source di A11y presenta anche una lista diversificata ed estensiva di risorse sul tema dell’accessibilità digitale.

Strumenti diagnostici sull’accessibilità

Seguire checklist, cataloghi di requisiti e linee guida può tuttavia non essere l’approccio migliore, ad esempio per enti con siti web di dimensioni medio-grandi. La strategia si concentra sull’incorporazione delle best practices attraverso lo studio della letteratura corrente e delle normative pertinenti, in particolare nel contesto dei siti web su piccola scala.

Una volta assorbite le best practices, è necessario saperle applicare durante il design oppure un’osservazione diagnostica di un sito web. Ovviamente, non tutte le criticità sono visibili “a occhio nudo”, specialmente per siti che cominciano ad avere un minimo di complessità.

La strategia migliore per siti web che cominciano ad avere delle architetture di un certo livello potrebbe essere diversa. A una verifica e diagnostica “manuale” è infatti preferibile esternalizzare la diagnostica e, preferibilmente, automatizzarla. In questo senso, c’è una vasta disponibilità di tool esterni, anche su internet.

Wave

Vi abbiamo già parlato di Wave, lo strumento gratuito di WebAIM in grado di rilevare le criticità di una pagina web in pochi secondi. Wave può essere configurato come estensione di Chrome, Firefox ed Edge fornendo diagnosi private e pagine protette da password, generate automaticamente o da contenuti sensibili in totale sicurezza.

Lighthouse

Rimanendo in tema di estensioni, gli amanti di Google apprezzeranno sicuramente Lighthouse. Questo strumento gratuito, versatile e automatizzato può testare qualsiasi pagina e fornire risultati intuitivi e accessibili anche agli utenti non esperti.

A11y

Ovviamente, anche il motore di ricerca Safari ha le proprie estensioni dedicate ai controlli di accessibilità. A11y, per esempio, ha il proprio pacchetto di strumenti che valutano l’accessibilità di una pagina web secondo una serie di criteri. Tuttavia, A11y potrebbe non essere lo strumento più adatto nel caso di valutazioni estensive, su più pagine e con una gamma ampia di criteri. Questo perché il processo di verifica di Ally è “atomico”, ovvero è necessario avviare un test specifico per ogni criterio prescelto e su ogni pagina. Fortunatamente, però, i risultati si possono raccogliere in cluster.

Accessibility Inspector

Una versione più snella di A11y è da ricercare nel tool (tra l’altro proprietario) è Accessibility Inspector.  Il tool si può attivare sia dalle impostazioni del Mac generiche sia tramite download dallo Store nel caso di estensioni web. Il punto di forza di Accessibility Inspector è la capacità di integrarsi perfettamente con altri strumenti di web development.

Utilità e necessità

Gli strumenti diagnostici in termini di accessibilità non scarseggiano, e variano in formato, dinamiche e criteri di valutazione. I quattro tool appena presentati sono gratuiti e forse più adatti a blog, portfolio personali, landing page o siti di ridotte dimensioni, nascenti e non. Per chi invece ha delle risorse da investire esistono tool ancora più sofisticati, ma a pagamento. In generale, per la scelta tra questi strumenti è sempre opportuno consultare le raccomandazioni del W3C al riguardo.

Quando la consulenza esterna è il migliore alleato

Gli strumenti esterni offrono una valida alternativa per una diagnosi estesa, completa e “certa” dei problemi di accessibilità dei siti web. La loro soluzione può però essere troppo riduttiva, poiché il “prodotto” di questi strumenti è una mera osservazione e valutazione di come e dove si disperdono le critiche. Si rende quindi necessario un passaggio successivo, ovvero quello che implica un intervento su ciascuna criticità volto alla sua correzione.

Per i siti web su larga scala, queste correzioni dovrebbero essere distribuite a una figura o a un’unità aziendale che le applicherà ai propri livelli e categorie specifiche.  La dinamica apparentemente intuitiva e ottimizzata dell’utilizzo del tool si trasforma quindi di un processo diversificato, che necessita di una strategia sistemica e una visione. Non si tratta più di modificare piccole imperfezioni ai margini, ma di entrare al core della struttura del sito e apportare una vera e propria trasformazione. Che si tratti di siti datati o nascenti di grandi dimensioni, un’opzione valida è sicuramente quella di affidarsi a una consulenza esterna. In questo modo, il design del sito presenterà una perfetta combinazione di design, accessibilità e mission.

Bixuit, il tuo compagno accessibile

Bixuit, l’atelier di Experience Design e Growth Hacking di Spindox, si occupa dell’evoluzione digitale dei propri clienti in un mondo sempre più consapevole di tematiche etico-sociali che vanno a porre questioni anche di design, come appunto l’accessibilità.

Bixuit integra Strategy Design, Digital Analytics, Design e Business Execution adottando la metodologia agile per ottenere la struttura flessibile di cui questo tipo di siti web ha bisogno.

Bixuit può fornire quel tipo di supporto ad alto livello di affidabilità sia per le aziende che hanno bisogno di rinnovare le proprie infrastrutture tecnologiche, sia per nuovi progetti in partenza che, a ragion veduta, desiderano implementare infrastrutture accessibili fin dal principio, e prevenire anziché curare. Questo risulta ancor più rilevante se si considera che la normativa vigente che impone standard di accessibilità alle realtà di grandi dimensioni sarà estesa applicata a tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, a partire dal 2025.

Elena Masia
Elena Masia
Con studi ed esperienze di lavoro internazionali, è una poliglotta in giro per l'Europa con una sola missione: trovare le parole giuste per comunicare nel terzo millennio.

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