Agricolus, l’azienda perugina che si inserisce nel settore dell’agricoltura 4.0, mostra i vantaggi e le difficoltà dell’introduzione della tecnologia in questo ambito.
Agricolus e l’agricoltura 4.0
Ritorna l’appuntamento con Digital Stories, la rubrica in cui si esplorano le realtà delle startup italiane. La protagonista dell’articolo di questo mese è Agricolus.
Agricolus si inserisce nel settore dell’agricoltura 4.0. La trasformazione digitale coinvolge ormai ogni settore e il primario non è da meno. Con l’ingresso nel mondo agricolo di nuove tecnologie si aprono anche nuove possibilità e orizzonti.
Per scoprire di più su come sistemi di supporto alle decisioni e modelli previsionali – per fare due esempi – possano aiutare il mondo dell’agricoltura vediamo in cosa consiste l’offerta di Agricolus.
Che cos’è Agricolus?
Agricolus nasce nel 2017 a Perugia, il capoluogo della regione che da tanti è considerata il cuore verde dell’Italia, l’Umbria.
I tre fondatori – Andrea Cruciani, Diego Guidotti e Antonio Natale – condividono la perculiarità di essere legati sia al mondo dell’informatica che a quello della terra. Fin dal 2008 sono stati in grado di recepire le trasformazioni che il settore agricolo stava compiendo oltre oceano. Da allora hanno iniziato a lavorare per importare quelle tecniche e tecnologie nell’ecosistema italiano.
Agricolus è nata all’interno di una software house di Perugia, sotto forma di tanti progetti customizzati sulle necessità dei clienti. Presto però i fondatori si sono resi conto della scalabilità che l’agricoltura di precisione può raggiungere. Da quel momento Agricolus ha guadagnato la propria indipendenza, sia come startup che come piattaforma. L’obiettivo dell’azienda è quello di semplificare e valorizzare il lavoro sul campo degli agricoltori e dei professionisti del settore come gli agronomi, gli agrotecnici e i periti.
Le tecnologie
Nella homepage del sito di Agricolus vengono illustrate alcune delle tecnologie che alimentano la piattaforma.
Per scoprire come queste tecnologie vanno in supporto all’agricoltura ci siamo rivolti a Valeria Morè, Responsabile della Comunicazione di Agricolus. «Gli standard richiesti oggi all’agricoltura sono molto alti, non solo in termini di produzione» ha spiegato Valeria. «L’ultimo report della FAO stima che entro il 2050 la popolazione aumenterà di oltre un terzo. L’agricoltura deve sia produrre di più che essere sostenibile dal punto di vista ambientale. Le nuove tecnologie aiutano a trovare un punto di incontro». Sono stati quindi introdotti nuovi strumenti per affrontare nuove sfide imposte anche dal cambiamento climatico.
Può essere utile esaminare più da vicino come alcune di queste tecnologie operano.
Le immagini satellitari, per esempio, fanno riferimento alla scienza del remote sensing, o telerivelamento. Nel caso di Agricolus l’utente identifica i propri campi su una mappa. La piattaforma gli restituisce delle immagini satellitari dell’area interessata. La peculiarità di queste immagini è che per ogni campo la piattaforma elabora degli indici di salute che aiutano a monitorarne lo stato. In pratica Agricolus restituisce delle foto colorate. A seconda del colore è possibile capire se i campi hanno problemi di vigoria, stress idrico o clorofilla. Grazie a queste preziose informazioni l’agricoltore sa dove andare ad intervenire. Questo lavoro è reso possibile grazie al satellite Sentinel 2, parte del programma di osservazione Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea. Lo staff di Agricolus riceve le immagini dal satellite e le elabora. Attraverso questo processo le immagini vengono restituite all’utente finale nel modo più semplice possibile.
Tutto questo lavoro è svolto internamente. Il team di ricerca e sviluppo si occupa anche di testare, a livello di prove sperimentali, gli algoritmi dei modelli previsionali per la fenologia, per l’irrigazione, per la concimazione e per la prevenzione delle malattie.
Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo…
Ovviamente non è tutto rosa e fiori. Per quanto la tecnologia possa essere potente se questa non viene sfruttata risulta inefficace.
In un ambiente come quello dell’agricoltura, in cui tradizione e tecnica si mischiano, è difficile introdurre elementi di novità. Un’agricoltore che si è sempre affidato alla propria esperienza e intuizione potrebbe essere diffidente nei confronti di una piattaforma digitale.
È per questo motivo che una delle priorità di Agricolus è la formazione. I loro agronomi seguono i clienti per istruirli all’utilizzo della piattaforma, e li aiutano anche a confrontare i dati, con tanto di spunti di riflessione e proposte di miglioramento. Il feedback è un tassello fondamentale del rapporto piattaforma – cliente.
Un elemento importante per dimostrare la validità del prodotto è la versione gratuita di Agricolus.
Si tratta ben più di una prova: fino a 10 ettari vengono offerte le funzionalità base per sempre. Molti agricoltori scelgono questa versione anche solo per l’accesso alle immagini satellitari o per registrare le proprie operazioni, sulla cui base si struttura il Sistema di Supporto alle Decisioni, o DSS, di Agricolus.
Il rapporto di fiducia che Agricolus si impegna a costruire è alla base del DSS. La piattaforma si alimenta dei dati per fornire il supporto alle decisioni all’agricoltore. Il modello previsionale avrà anche accesso a una stazione meteo, ma per ricevere consigli accurati su quando e dove irrigare l’agricoltore deve registrare le date in cui l’ha fatto. Più l’utente sarà accurato più potrà lavorare a 360 gradi con la piattaforma.
L’ultimo anno da startup
Uno dei momenti di svolta è stato il passaggio da progetto, che si adattava di volta in volta alle esigenze del cliente, a prodotto scalabile su tutto il mercato senza bisogno di troppe customizzazioni di cliente in cliente.
Per permettere alla piattaforma di evolversi e affinarsi è stata fondamentale, e continua ad esserlo, la ricerca industriale.
Uno dei punti di forza di Agricolus è il coinvolgimento in vari progetti internazionali: è per esempio una delle Rising Food Stars di EIT Food, con cui collabora sia per progetti di formazione che per lo sviluppo di nuovo funzionalità. È anche partner del programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.
Tanti sono anche i riconoscimenti. I più recenti sono la vittoria di una call for ideas dell’ESA e il primo premio dello Startup Forum all’evento Food 4 Future di Bilbao.
Agricolus è ad oggi nella sua forma più matura, grazie anche a un team di professionisti che non ha mai smesso di espandersi. Conta 7000 utenti fra clienti e utenti free, ha raggiunto 67 nazioni coprendo tutti i continenti e ha formato 2500 professionisti con le sue Academy.
L’obbiettivo per la fine del 2022 è di continuare a crescere sul mercato e passare da startup a scaleup.
La mission
Sono sempre più frequenti fenomeni climatici improvvisi a cui è impossibile rispondere senza la preparazione adeguata. L’agricoltura 4.0 aiuta a limitare gli elementi di incertezza, ma ciò che si propone di fare Agricolus va oltre la prevenzione sfociando nel sociale.
«Il nostra claim è corto» ha concluso Valeria Morè «Agricolus: making agritech sustainable. Vogliamo rendere le tecnologie di agricoltura sostenibili. Non solo a livello ambientale ma anche dal punto di vista economico. Siamo impegnati nel sociale a 360 gradi. Vogliamo rendere le tecnologie semplici, ma soprattutto accessibili».
Non è la prima volta che Spindox tratta temi legati all’Agricoltura 4.0. Abbiamo spiegato come l’agricoltura al giorno d’oggi non è sostenibile. Per limitare lo spreco di cibo e di acqua sono state introdotte nuove tecnologie e nuovi sistemi basati sull’economia circolare.