Algoritmo di Google, il 2020 inizia col botto

da | Gen 17, 2020

L’aggiornamento dell’algoritmo di Google Search completato in gennaio si annuncia molto significativo. Che cosa fare per gestire l’impatto SEO.

In un post su Search Engine Roundtable Barry Schwartz lo ha definito «uno degli aggiornamenti dell’algoritmo di Google più importanti da diverso tempo a questa parte». E tutti i sismografi SEO sembrano confermarlo. Ecco come SEMrush Sensor ne rappresenta la magnitudo:

Gli effetti dell'aggiornamento dell'algoritmo di Google Search di gennaio 2020, nel grafico di SEMrush Sensor.
Gli effetti dell’aggiornamento dell’algoritmo di Google, nel grafico di SEMrush Sensor

Ad annunciare la conclusione dell’aggiornamento è stata Google stessa, con un tweet del 16 gennaio di Google SearchLiaison:

Due punti meritano di essere sottolineati.

Il primo è che stiamo senz’altro parlando un “core update”, ossia un aggiornamento dell’algoritmo di Google con un impatto sostanziale e di grande entità. Non si tratta di un evento insolito. Aggiornamenti “core” si registrano almeno un paio di volte all’anno. Nel 2019, per esempio, abbiamo avuto il cosiddetto September 2019 Core Update, che ha fatto sentire i suoi effetti soprattutto sui siti che si occupano di finanza e di salute. Ne parla in modo abbastanza approfondito un post di Rank Ranger. Prima ancora, c’è stato l’aggiornamento di inizio giugno. Tutti gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google di questa entità vengono annunciati via Twitter dalla stessa Google qualche giorno o qualche ora prima dell’avvio della loro propagazione. In taluni casi, il processo di comunicazione parte addirittura con alcuni mesi di anticipo. Fu il caso, nel 2018, del cosiddetto Speed Update.

Il secondo punto è che si tratta di un aggiornamento globale, il quale impatta sui risultati delle ricerche in tutto il mondo e dunque anche nella versione di Google per il mercato italiano. Ogni volta l’effetto è di determinare dei cambiamenti nel ranking delle SERP, con siti che escono premiati ed altri che, viceversa, subiscono una penalizzazione rispetto alla situazione ex ante. Il September 2019 Core Update, per esempio, ha favorito il posizionamento del nostro sito, che ha migliorato le proprie performance in misura evidente.

Che cosa fare se l’algoritmo di Google cambia

Ricordiamo che occorre attendere in genere dai due ai quattro giorni, prima che l’aggiornamento dell’algoritmo di Google determini i suoi effetti. Quando si ha conferma di un aggiornamento significativo, è necessario verificare quali impatti esso abbia prodotto non solo sul nostro posizionamento, ma anche su quello dei principali concorrenti. Google ha predisposto una pagina con una lista di consigli, da seguire in occasione di ogni core update. Il suggerimento, in generale, è di concentrarsi sulla qualità dei contenuti pubblicati, ponendosi le domande che sempre dovrebbero guidare la scrittura orientata alla SEO:

  • Stiamo fornendo informazioni originali, aggiungendo valore rispetto alle fonti utilizzate?
  • Siamo completi ed esaustivi?
  • Il titolo dell’articolo e il titolo della pagina forniscono una sintesi efficace del contenuto?
  • L’autore dell’articolo dimostra di conoscere bene l’argomento?
  • Il contenuto è privo di informazioni fattuali facilmente verificabili e contestabili?
  • Abbiamo corretto eventuali refusi o errori di grammatica?
  • L’articolo evita il taglio smaccatamente pubblicitario?

Si obietterà che la maggior parte dei criteri sopra elencati non può essere sottoposta al controllo dell’algoritmo di Google. In realtà questo è vero solo in parte. RankBrain e BERT vanno proprio nella direzione di rendere sempre più stringente il rapporto fra l’intento della ricerca dell’utente e il valore semantico del contenuto indicizzato dal motore di ricerca. Inoltre le linee guida dei quality rater di Google forniscono un importante compendio per il lavoro di valutazione svolto “manualmente”. Si tratta di aspetti a cui, in tempi di fake news, Google sta dando un peso crescente.

[Foto di Markus Spiske temporausch.com da Pexels]

Paolo Costa
Paolo Costa
Socio fondatore e Direttore Marketing di Spindox. Insegno Comunicazione Digitale e Multimediale all’Università di Pavia. Da 15 anni mi occupo di cultura digitale e tecnologia. Ho fondato l’associazione culturale Twitteratura, che promuove l’uso di Twitter come strumento di lettura attraverso la riscrittura.

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