WhatsApp ha una vulnerabilità nel sistema di protezione dei dati degli utenti: qual è il costo della cybersecurity per il colosso Meta?
Piacere, Giada Fioravanti
Quando mi sono iscritta a FB ho usato questa citazione della Dolce Vita per descrivermi: «Sono troppo serio
per essere un dilettante, ma non abbastanza per diventare un professionista». Poi mi sono laureata, ho preso
un dottorato, ho iniziato a lavorare nell’ambito della comunicazione e del marketing e ho capito che si poteva
essere dei professionisti. L'importante era non prendersi troppo sul serio.
Tra ingegneria e letteratura: l’intelligenza artificiale decifra un capolavoro nascosto di Epicuro
Come l’intelligenza artificiale ha permesso di recuperare il contenuto di 1800 rotoli di papiro carbonizzati, rinvenuti a Ercolano. E ciò che potrebbe fare domani per lo studio e la tutela dei beni culturali. Verso le digital humanities 3.0?
MAKE A MARK, ma non sul pianeta: Spindox presenta il Bilancio di Sostenibilità 2023
Spindox pubblica il Bilancio di Sostenibilità Ambientale e Sociale, che riporta politiche e iniziative ESG del Gruppo per il 2023. Quest’anno si riconferma una natura mutevole nei requisiti della sostenibilità, la cui chiave di volta è lo spirito di adattamento.
Un anno e mezzo di REXASI-PRO: il progetto europeo coordinato da Spindox Labs è giunto a metà percorso
Si è tenuto il 18 aprile il Review Meeting di REXASI-PRO, progetto triennale il cui acronimo sta per REliable & eXplAinable Swarm Intelligence for People with Reduced mObility.
Lezioni di cybersecurity: Navigare il Triangolo delle Bermuda del rischio della GenAI
Dopo lo sbarco dirompente dell’IA generativa sul mercato, circa un anno e mezzo fa, questa tecnologia ha continuato a far parlare di sé in modi ed estensioni che innovazioni come il metaverso, l’intelligenza artificiale classica o la blockchain non sono riusciti a pareggiare.
AI Act e Riconoscimento Biometrico da remoto: dubbi e criticità (parte 2/2)
Il capitolo dell’AI Act riguardante il riconoscimento biometrico e, più in generale, la tecnologia di sorveglianza era quello in assoluto più temuto dalle associazioni per i diritti digitali.