DevOps e microservizi per la banca digitale

da | Set 24, 2019

Settore: Finance | Anno: 2019

Modello DevOps e sviluppo a microservizi applicati all’insieme dei ‘customer portal’ nella nuova banca digitale online di una grande casa automobilistica.

Per un importante operatore del retail bancario – specializzato in finanziamenti auto, prestiti, conti correnti e conti deposito – Spindox ha realizzato nel 2019 l’insieme dei ‘customer portal’ rivolti al mercato europeo. Dietro la nuova infrastruttura online ci sono un modello progettuale di tipo DevOps e un’architettura tecnologica basata sul paradigma dei microservizi. Ciò si traduce, per i clienti della banca, in un’esperienza di consumo totalmente rivista: un modo semplice per controllare le proprie informazioni contrattuali, gestire e attivare nuovi conti, e interagire con i servizi di assistenza online.

Soluzione

L’intero customer portal è stato realizzato sulla base di un’architettura a microservizi, adottando fin dalle prime fasi del progetto la metodologia DevOps. Alla base della soluzione c’è l’utilizzo di Kubernetes.

In particolare, si è scelto di implementare il noto sistema open source di orchestrazione e gestione di container nella versione custom di ICP (IBM Cloud Private). Il tutto è ospitato on premise all’interno dell’infrastruttura del cliente. All’interno del cluster è stata impiegata Istio come rete mesh di servizi indipendenti. In tal modo è stato possibile garantire la sicurezza delle comunicazioni tra i servizi attraverso la cifratura dei dati.

Un’ulteriore garanzia di protezione dei dati è derivata dall’utilizzo di Envoy come sidecar proxy. Il modello di progettazione sidecar proxy prevede infatti l’astrazione e la separazione dall’architettura principale di funzioni come la comunicazione fra i servizi, il monitoraggio e la sicurezza.

Per il monitoring della piattaforma e l’elaborazione dei log applicativi, ci si è affidati allo stack ELK (Elasticsearch, Logstash, Kibana). Viene infine utilizzato Jenkins per l’automazione delle build e dei rilasci applicativi negli ambienti di integrazione, test e produzione .

Vantaggi

L’adozione della metodologia DevOps e degli strumenti sopra descritti ha garantito in primo luogo uno straordinario livello di efficienza del progetto. Il modello DevOps ha permesso infatti di svincolare il gruppo di sviluppo da attività dispendiose in termini di tempo, quali le build e i rilasci, ma anche di accelerare il lavoro di correzione dei bug. In sostanza, il beneficio in termini di riduzione del time-to-market si è rivelato significativo.

Ma il modello DevOps, accompagnato dalla scelta architetturale a microservizi, ha comportato anche altri vantaggi:

  • L’architettura a microservizi si è rivelata fondamentale per condurre gli sviluppi dei diversi componenti del portale in completa autonomia e con frequenze differenti.
  • La resilienza dei microservizi è totalmente gestita da Kubernetes, mentre la scalabilità è regolata in base al traffico e al consumo delle risorse.
  • Tramite Kibana, il management e gli sviluppatori hanno a disposizione uno strumento centralizzato per il controllo dello stato dei microservizi e per individuare velocemente eventuali errori applicativi

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Martina Raimondo
Martina Raimondo
Sostiene di essere comandata da io Egemoni che prendono il sopravvento su di lei: un po' fotografa, un po' celtica, un po' business woman. È polemica per natura, non per volere: ci prova ad essere accondiscendente, eccetto quando si deve scegliere dove andare a mangiare.

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