Ecologia 3.0: la sostenibilità digitale

da | Mag 31, 2022

Cos’hanno in comune ambiente, mobilità sostenibile, innovazione tecnologica, intelligenza artificiale, blockchain, big data e transizione digitale?

Le tecnologie digitali hanno cambiato il nostro modo di informarci e ridisegnato i nostri processi decisionali in ogni aspetto della nostra vita, dalla prenotazione delle vacanze o l’acquisto di un prodotto al nostro voto alle elezioni politiche. Non solo, hanno plasmato nuove modalità con le quali interagiamo con strumenti, servizi ed ovvimente gli esseri umani.
La rivoluzione digitale però, può e deve contribuire a modificare preferenze e abitudini, anche di consumo, spingendo verso scelte più responsabili.
Per costruire una società davvero moderna e non perdere terreno con il cambiamento culturale e sociale in atto, bisogna quindi gettare le basi per un nuovo modello di sviluppo sostenibile.

Una cultura tecnologica condivisa per uno sviluppo sostenibile

“Lo sviluppo sostenibile è un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”

La digitalizzazione ha un ruolo fondamentale quando si parla di innovazione e va utilizzata, in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’ONU nell’Agenda 2030, come strumento a supporto delle scelte ambientali, economiche e sociali, con il fine del raggiungimento di una società più equa, che prende il meglio di ciò che la modernità ha da offrirci.
Il dibattito sul rapporto tra ambiente e tecnologie è aperto da anni. Tuttavia, dopo l’avvento della pandemia, si sono aperti nuovi scenari di sviluppo sostenibile che si possono identificare nella cosiddetta “sostenibilità digitale”.

“La sostenibilità digitale è quella sostenibilità che definisce le modalità con le quali si dovrà sviluppare la tecnologia digitale affinchè essa contribuisca alla creazione di un mondo migliore, sia rispetto alla sua natura, sia rispetto al suo ruolo strumentale verso ambiente, economia e società”

La sostenibilità digitale è innanzitutto un’operazione culturale che richiede una promozione al corretto uso dello strumento tecnologico.
Il nostro Pianeta è un sistema complesso fatto di elementi interconnessi e in questo gioco di relazioni essa rappresenta una chiave di lettura che può rivestire di un senso nuovo lo sviluppo tecnologico.
Tecnologia e sostenibilità non è però scontato che siano alleate. Questo dipende da noi, da quanto saremo bravi a far si che ciò accada.

E in che modo? Diffondendo in tutti gli strati della società una cultura condivisa della tecnologia come strumento di sostenibilità e portandone in superficie vantaggi e minacce.
Per cogliere questo cambiamento serve quindi sviluppare una buona conoscenza delle tecnologie che stanno ridisegnando il mondo ed essere in grado, indipendentemente dal proprio settore di attività, di capirne le dinamiche e gli impatti che quest’ultime hanno sul mercato e sulla società. 

Vantaggi e svantaggi dell’utilizzo delle nuove tecnologie

Le nuove tecnologie danno un aiuto concreto al raggiungimento della sostenibilità su più fronti: dall’IoT alla Blockchain, dai Big Data all’Intelligenza Artificiale, le tecnologie possono migliorare l’efficienza energetica, supportare l’economica circolare e lo sviluppo di processi aziendali e produttivi automatizzati, intelligenti e tracciabili. Favorire la decarbonizzazione, diminuire l’impatto ambientale dell’agricoltura (ne parliamo in un articolo sull’agricoltura del futuro) e ridurre le emissioni, l’inquinamento e la perdita di biodiversità.

In generale, Big Data, AI e Cloud sono i principali attori che scendono in campo quando parliamo di sostenibilità digitale, e sono quelle stesse tecnologie che ci stanno conducendo verso un modello di Smart City e Smart Mobility.
Queste tecnologie non solo aiutano le aziende ad evolvere, ma i loro effetti si rifletteranno in tanti altri aspetti della vita, tanto privata quanto sociale.
Sviluppo di farmaci, medicina personalizzata, eventi climatici, fenomeni pandemici, disastri umanitari sono solo alcuni dei campi di applicazione.

È interessante citare ad esempio il progetto in fase di sviluppo di Child Growth Monitor al quale lavorano la ONG tedesca e Microsoft, per contrastare la malnutrizione infantile in India. Tramite un’applicazione che fa ricorso all’intelligenza artificiale, si rilevano standard di salute e malnutrizione attraverso i dati immagine acquisiti con uno smartphone.

Un altro ambito virtuoso di applicazione dell’AI è quello inerente alla gestione delle risorse pubbliche. La Melbourne Water in Australia, ha fatto ricorso ad una piattaforma che, utilizzando degli algoritmi predittivi, gestisce le condotte idriche in base alla quantità d’acqua trattata e richiesta in un determinato giorno, col fine di ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi.

A Londra invece, grazie all’utilizzo dei Big Data sui mezzi di trasporto, si sta lavorando al potenziamento dei servizi pedonali e agli interscambi dei trasporti pubblici, in modo da ridurre l’impatto del traffico automobilistico.
Ad un progetto simile si lavora anche in Brasile, a San Paolo, dove vengono raccolti i dati prodotti dagli smartphone degli utenti per estrarre la situazione in tempo reale dello stato del traffico.

Infine, un ultimo caso interessante, tutto italiano, di applicazione dell’AI per perseguire la sostenibilità, arriva dalla startup Studiomapp, che ha sviluppato un sistema per analizzare le immagini satellitari oceaniche, individuando il numero di imbarcazioni, la loro posizione e le attività di pesca, con l’obiettivo di rintracciare coloro che svolgono attività irregolari o in aree marine protette.

Possiamo trovare esempi significativi anche nel quotidiano. L’AI e l’utilizzo di assistenti domestici, ci aiutano ad esempio, a controllare e ridurre i consumi di luce, riscaldamento e climatizzazione tra le mura di casa.

Dobbiamo tenere ben a mente però, che allo stato attuale non esistono tecnologie ad impatto zero sull’ambiente e questo aspetto non va sottovalutato.
Il consumo continuo e crescente di elettricità generato da computer, data center, connettività dei dispositivi elettronici e condivisione simultanea di dati, provoca l’emissione nella nostra atmosfera di gas ad effetto serra (CO2). Inoltre, la produzione di dispositivi digitali è subordinata all’estrazione di minerali rari (in un articolo sulla sostenibilità dell’auto elettrica, parliamo di implicazioni sociali legate alla loro estrazione), nonché ad un elevato consumo di acqua e combustibili fossili, i quali diventano, terminato il loro ciclo di vita, dei rifiuti elettronici che difficilmente possono essere smaltiti e riciclati.

Non solo rifiuti ma anche diseguaglianza sociale: la transizione digitale rischia di alimentare le differenze territoriali, culturali e generazionali tra coloro che possono accedere alle tecnologie digitali e coloro che non ne hanno accesso (il cosiddetto digital divide).

Il futuro dipende dalle nostre scelte

La sostenibilità digitale, è evidente quindi che può essere la chiave per superare la recessione globale e garantire la crescita nel lungo termine. Non saranno le tecnologie però a far evolvere la società, ma il modo in cui l’essere umano deciderà di utilizzarle, tenedo conto dell’impatto che esse hanno sul sistema economico, sociale e ambientale, e tutelando coloro che da queste tecnologie rischiano di subire dei contraccolpi negativi.

Il futuro non è fatto da persone contro macchine, ma da persone che sapranno sfruttarle al meglio per rendere la loro vita migliore”

Le aziende più resilienti stanno investendo in questa direzione, promuovendo i bilanci di sostenibilità e l’impact investing (investimenti con impatto sociale e ambientale) come strumenti per tutelare la società e l’ambiente.

Per Spindox, la responsabilità sociale e ambientale fa parte della cultura aziendale e si è tradotta nel corso degli anni in iniziative concrete che puoi consultare nel nostro Bilancio di sostenibilità e nella sezione dedicata del sito.

Abbiamo rafforzato la nostra attenzione agli impatti ambientali delle nostre attività, attraverso l’aggiornamento continuo del sistema di gestione secondo lo standard UNI EN ISO 14001:2015, implementando un sistema di monitoraggio dei consumi energetici, idrici e delle emissioni e realizzandone uno per la Raccolta Differenziata Misurata. Ci siamo dotati di un Codice Etico che raccoglie i principi fondamentali etici che ispirano l’operato dell’azienda, le linee di condotta in tema di responsabilità sociale per salute e sicurezza sul lavoro, diritti dei lavoratori e diritti umani.
Questo perchè siamo consci del fatto che la nostra sfida più grande è quella di ripensare i modelli di business e i processi di produzione, conciliando innovazione e sostenibilità in tutte le sue forme.

Fonti

Epifani S., 2020, Sostenibilità digitale, Digital Transformation Institute, Roma, 2020

IIASA (2018), TWI2050 Report: Transformations to Achieve the Sustainable Development Goals

Our Common Future (Brundtland Report), Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo, Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, 1987

Valentina Capozza
Valentina Capozza
Un po' designer, un po' fotografa, un po' analista. Sempre in cerca di un punto di equilibrio fra il precipizio e il volo divino.

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