Sostenibilità, mobilità e opportunità. Queste sono le parole chiavi di Expo 2020 tenutasi a Dubai, una città che non teme di ostentare lo sfarzo ed aperta al mondo europeo.
“Connecting Minds, Creating the Future”. Questo è il pay off dell’Expo 2020. E noi di Spindox non potremmo essere più che d’accordo. Il nostro obiettivo è infatti quello disegnare un futuro sostenibile attraverso la tecnologia, l’innovazione, l’Artificial Intelligence e l’ingegno umano.
Il “Dubai Exhibition Centre” di Dubai sta ospitando dal primo ottobre 2021 l’esposizione universale, expo 2020, inizialmente sospesa per motivi legati al Covid-19.
I temi principali dell’esposizione sono opportunità, mobilità e sostenibilità. E, condividendo questi principi, Spindox quest’anno ha deciso di partecipare all’expo.
Sostenibilità all’ordine del giorno
Con il termine sostenibilità si fa riferimento all’ energia solare, alla ricerca, allo sviluppo, al riciclo e alla natura. Ma anche all’innovazione in campo economico, ambientale e sociale. La sostenibilità dev’essere un impegno comune dal quale nessuno dovrebbe sottrarsi. Questione di priorità, questione di futuro. Per raggiungere questi obiettivi è quindi necessario intervenire con azioni concrete nella vita di tutti i giorni, ognuno come può e, se necessario, fare partnership per un risultato più immediato.
Negli ultimi anni la sostenibilità è diventato un tema centrale sia per le aziende che per gli individui. Si tratta di un tema sempre stato molto caro a Spindox. Per questo motivo ha lanciato GO!GREEN, la campagna di sostenibilità ambientale e sociale.
Alcuni azioni concrete degli stati a favore della sostenibiità? In Brasile ogni proprietà è obbligata a conservare un minimo di area di riserva vegetale. Nel Brunei sono riuscita a preservare il 70% delle foreste pluviali. Ed infine, in Australia, vanno in controtendenza per quel riguarda il tema dell’estinzione degli animali. Se nel 2010 c’erano circa 27 milioni di canguri, all’inizio del 2019 se ne sono contati più di 42milioni.
Expo 2020: la sostenibilità mostrata dai padiglioni
«Il viaggio attraverso i padiglioni tematici sulla sostenibilità mi ha comprendere come si possa mantenere qualità e bellezza pur avendo come punto fermo il rispetto dell’ambiente e di chi ci vive. Nonostante sia sempre stata attenta a come inquinare meno, ho sempre pensato che fosse difficile applicare la sostenibilità a tutte le azioni che compiamo nella vita: in realtà grazie a questo viaggio ho capito che anche i piccoli particolari possono fare la differenza nel rispetto della natura» racconta Danielle madam, rappresentante di Spindox all’Expo 2020.
In questa edizione dell’expo, il padiglione Italia è il più sostenibile in assoluto. Infatti le facciate dell’edificio sono state decorate con corde nautiche realizzate con due milioni di bottiglie di plastica raccolte nei mari italiani. Inoltre i pigmenti dei colori, utilizzati all’interno deI padiglione, sono stati realizzati con bucce di arancia e caffè.
Promuovere la cultura della sostenibilità è fondamentale. Spindox, con MIMEX SHOPPING, il progetto europeo di smart retail coordinato da Spindox Labs, si impegna affinché parole come “kilometro zero” e “filiera corta” non siano più semplici slogan. La tecnologia deve avere la forza di guidare una cultura del cambiamento improntata a modelli di sviluppo sostenibili, rispettosi delle risorse del pianeta, dei produttori locali e, non in ultimo, delle generazioni future.
La mobilità del futuro
La mobilità nel futuro? Sarà necessariamente all’insegna della sostenibilità, innovazione e condivisione. Sì, condivisione. In un mondo sempre più connesso, aperto e alla portata di tutti. Qualsiasi idea, progetto e tecnologia saranno a disposizione per l’innovazione di qualsiasi Paese.
Ne è un esempio il progetto realizzato da Spindox labs in Spagna, a Barcellona: Optimalsharing, @Smartcities che si pone l’obiettivo di sviluppare soluzioni di car sharing e di ride sharing che, in maniera integrata, contribuiscano a rendere più sostenibili, anche dal punto di vista ambientale, le abitudini di spostamento nell’area urbana di Barcellona.
L’importanza della mobilità
Al giorno d’oggi sono molti gli stati all’avanguardia sul tema della mobilità. Se fino allo scorso millennio le grandi novità erano frutto dell’Occidente, in questi ultimi decenni le innovazioni tecnologiche nascono, come il sole, in Oriente. Una nuova luce che ha spinto, spinge e spingerà l’uomo verso nuovi orizzonti ed abitudini.
Per sviluppare tutto ciò è fondamentale la ricerca e l’applicazione delle novità e quale posto migliore dello spazio per testare le nuove tecnologie? Lavorare dallo spazio ha però fatto riscoprire l’importanza della salute del nostro pianeta.Infatti lo sviluppo e la tutela dell’ambiente devono essere sempre uno funzionale all’altro. È per questo che la ricerca nel futuro – e nel presente – anche della mobilità, dovrà essere tesa a migliorare la nostra vita rispettando ciò che abbiamo in comune e di più caro: la Terra.
Expo e Dubai: uno sguardo sulla città e sulla cultura
Expo 2020 è stato ospitato dalla città di Dubai, una delle città più giovani al mondo, terreno ideale per testare e sviluppare le tecnologie di ultima generazione. È incredibile osservare la crescita economica degli Emirati Arabi in così pochi anni. Infatti le metropoli di Abu Dhabi, la capitale, e Dubai, la seconda città più importante, si sono sviluppate diventando punto di riferimento sia per moltissimi investitori che per turisti.
Se le capitali europee come Roma, Parigi e Atene sono famose per il loro patrimonio storico e culturale, le città emiratine incuriosiscono per altre motivazioni. Eccesso e lusso sembrano essere parole chiavi in questo paese. Ed è proprio questa megalomania che ha portato Dubai ad essere definita come il “parco giochi dei miliardari”.
Mancando la parte storica a questa terra, ogni cosa è realizzata per apparire in modo eccentrico. Si ha l’impressione che la città sia stata costruita appositamente per entrare nei primati delle liste dei Guinness World Records.
Il Burj Khalifa e la sua storia
Parlando di Dubai non si può non citare il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo con un totale di 160 piani. Curiosa è la storia di questa torre. Inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi “Burj Dubai”, dove “Burj” significa torre. Si narra che lo sceicco di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, finì il budget per procedere nei lavori. Chiese quindi aiuto allo sceicco di Abu Dhabi, nonché presidente degli Emirati Arabi sua altezza Khalifa bin Zayed Al Nahyan. Quest’ultimo colse l’opportunità di contribuire al completamento dell’opera. A fine lavori lo sceicco di Dubai decise così di omaggiare il presidente intitolandogli la torre.
Due realtà a confronto
Lo sfarzo e l’opulenza si possono osservare passeggiando per la città. Dal punto di vista architettonico, gli architetti provenienti da tutto il mondo hanno avuto l’opportunità di dare via libera alle proprie idee e di sbizzarrirsi senza eccessivi limiti di capitali per le costruzioni.
Le automobili sono un altro simbolo del lusso ostentato da questa città. Queste vetture sono dotate di targhe “parlanti”. Infatti, inferiore è il numero riportato sulla targa, maggiore sarà la ricchezza del proprietario.
A questo lusso si contrappone la zona più antica della città in cui gli elementi naturali avevano un ruolo fondamentale nella vita quotidiana. Ne è un esempio la Torre del vento, un sistema di ventilazione eco-friendly che veniva utilizzato nelle case antiche e che aiutava a combattere le alte temperature.
La figura della donna nella cultura emiratina
Al contrario dell’immaginario comune, le donne nella cultura emiratina sono molto emancipate, libere e determinate. La politica di apertura al mondo da parte degli Emirati Arabi ha probabilmente facilitato l’affermazione delle donne nel lavoro – permettendogli di ricoprire ruoli importanti – e nella società in genere.
L’istruzione è un caposaldo dell’educazione dei giovani. I settori più sviluppati nel paese sono il turismo, i servizi ed il settore energetico. In questi settori trovano spazio anche le donne con un’educazione legata alle materie STEM.
Il privilegio di essere cittadino emiratino
Gli Emirati Arabi hanno una popolazione di 10 milioni di abitanti. Di questi solo il 10% possiede la cittadinanza emiratina. Si tratta infatti del paese conpiù stranieri al mondo. è stato stimato che negli UAE vivano 192 cittadinanze diverse.
Oltre a potersi permettere di vivere nella parte più ricca della metropoli, i benefici di essere emiratini sono quelli dell’accesso a servizi completamente gratuiti come sanità e educazione, il dono da parte dello Stato del terreno per la prima casa e un bonus di 20mila euro in occasione del matrimonio.
La maggior parte dei lavoratori all’Expo 2020 proviene dall’Africa dalla Nigeria. In città invece, il personale di negozi e servizi di pubblica utilità provengono per lo più da India, Pakistan e Bangladesh, i quali dopo una giornata di lavoro estenuante tornano nelle loro dimore lontane dalla città raffigurata sulle cartoline.
Oltre al lusso, anche se più nascosta, si può visitare la parte più “umana” della città dei grattacieli. Questa è caratterizzata dai profumi di spezie e fragranze, zafferano, curry, cannella, eucalipto ecc. Oltre al calore delle persone, più diretto e più sincero. Molti sono quelli che in quella zona gestiscono piccole attività commerciali.
Il viaggio arricchisce sempre
«Impressioni sulla città? L’ostentazione della ricchezza non mi ha colpito. Mi hanno conquistata invece la cultura e le tradizioni, i profumi e le usanze. Ci si deve aspettare sicuramente un turismo diverso da quello europeo, non con monumenti e strutture artistiche classiche ma nuove tecnologie ed architettura all’avanguardia» spiega Danielle. Ed aggiunge « il viaggio arricchisce sempre e permette di entrare in contatto con nuove culture. Ed il claim di Expo 2020 invita tutti a fare proprio questo: Connecting Minds, Creating the future».