Faire.ai: la next gen credit platform alimentata dal machine learning

da | Mag 27, 2022

L’Intelligenza Artificiale al servizio del fintech

Ritorna l’appuntamento mensile con Digital Stories, la rubrica che racconta le storie delle startup italiane più affascinanti. Questo mese si parla di fintech con Giorgio Fiorentino, Head Of Operations di Faire.ai.

Faire.ai è una piattaforma di credito che permette l’accesso a finanziamenti, dal microcredito a veri e propri mutui. I modelli di machine learning di Faire.ai sono in grado di effettuare valutazioni di credito in maniera rapida e efficace, includendo anche demografiche che verrebbero ignorate dalle valutazioni di credito più tradizionali.

Come nasce Faire.ai

L’idea di «democratizzare l’accesso al credito» è partita da un bisogno prima di tutto personale. Sia Giorgio che il co-fondatore, nonché CEO, Gianluigi Davassi hanno avuto difficoltà ad accedere al credito.

Gianluigi ha un curriculum internazionale, ha vissuto anni a Londra e a Berlino, dove ha lavorato al core banking della banca tedesca N26. L’ultima esperienza l’ha fatta in Messico, dove ha trovato un mercato molto caldo, in cui la demografica è giovane, digitale e poco bancarizzata.

Carico di queste esperienze è tornato in Italia dove però la mancanza di una storia creditizia lo ha reso invisibile alle banche. Simile è stata la situazione di Giorgio che, cercando casa a pandemia appena iniziata, ha trovato molto difficile la relazione digitale con le banche.

Da qui l’idea di lavorare con dati alternativi rispetto a quelli utilizzati dalle banche tradizionali. La direttiva europea PSD2 rende possibile l’accesso ai dati transazionali. Questa possibilità, legata a modelli di machine learning, apre la porta a valutazioni di credito particolarmente evolute.

Democratizzare l’accesso al credito con il machine learning

Il primo passo per elaborare la tecnologia è stato rintracciare un partner che ha messo a disposizione un vasto dataset su cui allenare gli algoritmi. Incrociando migliaia di transizioni e performance finanziare è stato possibile sviluppare un primo modello che funzionasse molto bene su cifre dai 3000 ai 5000 euro.

Nell’ultimo anno però il lavoro non si è mai fermato. Dal micro credito ora Faire.ai è in grado di gestire prestiti più consistenti e veri e propri mutui. Al momento il modello è in grado di riconoscere cinque cluster di utenti ed elaborare per ciascuno di loro una rata sostenibile.

Il risultato è un sistema più inclusivo, in grado di accogliere demografiche che normalmente non riuscirebbero ad accedere al credito.

Gli algoritmi da soli però non compongono una soluzione completa. Per il successo di Faire.ai è stata importante anche la creazione una white label per la richiesta di credito. La white label permette a partner bancari di installarsi sui siti o sulle app e svolgere la richiesta del prestito in maniera smart.

È stato l’incontro di queste due soluzioni, white label e machine learning, a garantire a Faire.ai il successo sul mercato.

Chi finanzia i finanziatori?

Molti dei membri del team di Faire.ai provengono già dal mondo fintech. Negli ultimi due anni hanno tutti visto una crescita dei fondi nell’ecosistema italiano. Certo, rispetto a Francia, Germania e Spagna c’è ancora tanta strada da fare ma è innegabile che l’onda stia montando anche nel nostro paese.

La ricerca di investitori è passata prima attraverso un player interessato alla soluzione. Con questo partner Faire.ai ha co-creato un’app retail che monta la loro soluzione. In un secondo momento invece è stato fatto pitching ai business angel. In questa maniera è stato possibile crescere sia commercialmente che sviluppare relazioni importanti.

Per quanto riguarda invece la crescita della user base sono stati tre gli elementi fondamentali.

  1. Fare leva sul network personale di business. Con esperienze pluridecennali nel campo fintech è stato fondamentale attingere alle connessioni già esistenti.
  2. Presidiare i canali PR. Attraverso questi canali si attiva un meccanismo virtuoso che permette di generare lead di contatto.
  3. Partecipare a eventi in target. Hanno partecipato due volte a Forum Banca e a Digital Days, ma anche a varie tavole rotonde promosse dalla camera di commercio di Milano. L’anno scorso infine sono andati al Web Summit di Lisbona.

Guardando al futuro

Se il primo anno di attività è stato orientato al consolidamento della soluzione ora l’obbiettivo è il posizionamento europeo e aumentare la rapidità di esecuzione. Faire.ai è stato sviluppato as a service, che significa avere un go to market rapidissimo.

Un nuovo mercato verso cui c’è molta aspettativa inoltre è quello del buy now pay later, al cui interno Faire.ai intende posizionarsi come provider tecnologico. L’idea è di mettere la tecnologia a disposizione delle banche ma avendo come entry point le aziende. L’azienda diventa un canale di distribuzione di un prodotto di prestito.

In conclusione Faire.ai è una startup con le idee molto chiare e un futuro brillante davanti. I decenni di esperienza dei membri fondatori hanno permesso loro di trovare senza sforzo uno spazio all’interno del mercato e la loro offerta sta consolidando la posizione di Faire.ai.

Se vuoi approfondire temi legati al fintech ti consigliamo l’articolo sulla collaborazione fra Fintech e incumbent mentre per quanto riguarda l’IA abbiamo recentemente trattato di Edge Artificial Intelligence.

Lorenzo Montalti
Lorenzo Montalti
Nativo digitale ma amante della parola stampata. Si è diplomato in Informatica e laureato in Culture e Letterature del Mondo Moderno. Così come il binario alterna 0 e 1 anche lui è in costante ricerca del giusto equilibrio fra analogico e tecnologico.

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