La giornata tipo di uno sviluppatore Stackhouse

da | Ago 31, 2022

Ormai da mesi Stackhouse è diventata parte del gruppo Spindox. Abbiamo chiesto al CEO, Filippo Candio, di raccontarci la giornata tipo di uno sviluppatore.

Carasau, cappuccino e codice

Come poter descrivere la vita di un informatico?

Come poter descrivere la giornata tipo di uno sviluppatore Stackhouse

Per i più esperti potrebbe iniziare con un “500: internal server error”, per i meno esperti con un “non funziona più niente”. 

Scherzo! La giornata tipo di un programmatore Stackhouse inizia sempre al bar (ore 9 circa). Questo è un’infrastruttura interna dedicata solo al personale Stackhouse. Qui i ragazzi, spontaneamente, condividono gioie e dolori del giorno precedente. Non è niente di strutturato. Non è uno “stand up” meeting. Non è niente… ma è tutto. È un momento piacevole di condivisione, dove chi ha un problema lo condivide e dove, regolarmente, il problema viene risolto. 

La mattinata prosegue con le call, con il portare avanti i lavori in corso. È importante mantenere un buon equilibrio di lavoro/pausa, che permetta al cervello di rilassarsi quando deve e di dare il massimo nei momenti giusti. 

Un ecosistema unico

Siamo molto liberi. Nessuno “controlla” nessuno. Tutti, insieme, lavoriamo come un unico “corpo”, un’unica macchina, senza mai lasciare nessuno indietro. Il lavoro del programmatore è un’eterna sfida con sé stessi, con il sentirsi inadeguati. Non per niente noi programmatori (tutti) soffriamo pesantemente della “sindrome dell’impostore”, anzi ho sempre diffidato del programmatore che non ne soffre. 

Svolgiamo un lavoro che prevede di scontrarsi continuamente con “novità”, che sia risolvere problematiche o veri e propri “enigmi”.

Il nostro ufficio si trova in centro città, a circa 300mt dal mare e dalla camminata del porto di Cagliari che rende l’atmosfera sicuramente speciale. Siamo nel centro storico di una perla del mediterraneo, dove si vive bene, che dico, benissimo! I Locali sono aperti tutto l’anno, la cucina tipica, sia di mare che di terra, prevede di poter variare continuamente, e questo è sempre stato utile sia per la mente che per gli affari.

Il pranzo è una cosa seria

Parlando di cucina, la giornata prosegue (per chi vuole) con il pranzo, sempre offerto da Stackhouse ai ragazzi. All’interno dell’infrastruttura è presente un’area ristorante, sempre e solo accessibile ai collaboratori Stackhouse/Spindox. I ragazzi mangiano tutti assieme, mentre io che sono l’amministratore, pur essendo lì con loro non so di cosa parlino.

Credo fortemente che non disturbarli nelle ore di relax sia importante. Mettere pressione agli sviluppatori è il più grande errore che si possa fare. Al contrario, bisogna favorirne la crescita e “curiosità” attraverso la serenità. Se non sai fare una cosa, non devi nasconderti, devi semplicemente chiedere. Chi sviluppa, ed è all’interno di processi di sviluppo da anni, lo sa bene. 

Non è necessario sapere “tutto”, o sapere le cose a memoria. È importante avere la capacità tecnica e la forma mentis generale che permette di risolvere le problematiche. 

Problem solving come stile di vita

Dopo pranzo si fa partita a biliardino, ai videogiochi nella sala relax, o una sudata a ping pong e via di nuovo a lavoro, se così vogliamo chiamarlo.

Il pomeriggio c’è chi sviluppa, chi progetta, chi insegna, chi studia nuove tecnologie e c’è chi come me cerca sempre di capire in cosa sono impegnati i ragazzi e se quello che fanno “piace” o meno. Certo non è sempre il lavoro più divertente del mondo, soprattutto quando i progetti sono vecchi e bisogna mettere mano al lavoro “altrui” di tanti anni fa. Ma noi siamo dei professionisti, non è nella nostra mentalità lamentarci. A noi piace risolvere i problemi, quelli difficili.  

Su reposu est pius saboridu pustis de su trabagliu (il riposo è più gradito dopo la fatica)

Stackhouse finisce i suoi lavori alle 18, senza se e senza ma. Negli ultimi 4 anni gli straordinari li hanno fatti i soci e difficilmente viene chiesto ai ragazzi di andare oltre l’orario previsto. Un lavoro fatto bene, non necessita di straordinari. Certo può accadere, ma se non accade è meglio. 

Il venerdì si spengono le luci. Di solito niente rimane indietro e spero che tutti siano soddisfatti. Il nostro metodo (che non prevede altro che lo “stare insieme ed uniti”) di solito fa saltare fuori qualsiasi problema.

Cagliari offre i suoi divertimenti, siamo nel cuore della città, dove ci sono pub , locali, ristoranti, divertimenti, passeggiate. 

L’amministratore delegato (che sarei io) consiglia ai ragazzi di svagarsi dal venerdì, al sabato e di riposarsi la domenica, per essere al top il lunedì. 
Cosa facciamo?  Beh, sicuramente andiamo al mare fino a novembre circa! Quindi male non ce la passiamo!

Sviluppare però, quello ci piace più di tutto. Siamo fatti così. 

Lorenzo Montalti
Lorenzo Montalti
Nativo digitale ma amante della parola stampata. Si è diplomato in Informatica e laureato in Culture e Letterature del Mondo Moderno. Così come il binario alterna 0 e 1 anche lui è in costante ricerca del giusto equilibrio fra analogico e tecnologico.

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