A un anno di distanza, il PNRR è in gran parte ancora da implementare. Il ministro Zangrillo illustra le iniziative-chiave a sostegno della transizione digitale.
PNRR, merito nella PA, digitalizzazione e non solo. Nel contesto innovativo di Binario 26, l’hub che Meta ha messo in piedi ormai 5 anni fa negli spazi della stazione di Roma Termini, si è tenuto il primo della serie di incontri a tema comunicazione e istituzioni “Dialoghi sul digitale”. L’ospite della giornata era Paolo Zangrillo, ministro della PA. Spindox ha seguito l’evento e propone alcuni dei temi-chiave toccati.
Per la PA “La trasformazione digitale è necessità, non un’opzione”
Come prevedibile, uno dei temi chiave è quello della transizione e della trasformazione digitale, già emerso in periodo COVID-19. Una trasformazione che non è solo e soltanto negli strumenti, ma anche nell’attitude da parte dei lavoratori nella PA e dei cittadini.
Difficoltà che talvolta sono oggettive: il nostro Paese è 19° nell’indice DESI e addirittura 25° su 28 Paesi censiti per quanto riguarda le competenze digitale. Ma si sceglie la strada dell’ottimismo “La PA ha tante eccellenze” dice il ministro “Bisogna solo riuscire a valorizzarle”.
Attrarre le eccellenze e diversificare
La PA è una macchina da guerra da 3,2 mln di persone. Ciononostante, blocco del turnover e pensionamenti hanno alzato l’età media dei suoi lavoratori dai 44 ai 49, proprio nel momento (2008-2020) in cui si compiva la transizione digitale, con la sua richiesta di nuove professionalità.
“Le tante sfide richiedono competenza e tendenza al cambiamento. La PA ha bisogno di competenze differenti e di attrarre le migliori eccellenze, creando un mix fra giovani ed esperti”
(Paolo Zangrillo, ministro della PA)
PNRR occasione da non perdere
Trasformazione digitale, competenze, diversificazione… Tutto questo è legato al PNRR, ciò che permette di coprire i costi e rende economicamente sostenibili tanti progetti innovativi.
Un’occasione unica che non va sprecata: le procedure, secondo il Ministero, vanno snellite e velocizzate. Ma tutti i piani di ristrutturazione della PA non si possono mettere in piedi senza l’aiuto dell’UE. Un’occasione da sfruttare il prima possibile.
PA: Pensare globale, agire locale
“Appena insediato, ho iniziato un tour in giro per l’Italia, alla ricerca di eccellenze, casi studio, nuove visioni. Il PNRR sarà messo a punto per il 70% dalle amministrazioni locali”
(P. Zangrillo, ministro della PA)
Il lavoro del Ministero sarà, giocoforza, incentrato sulle amministrazioni locali. Quelle potenzialmente più resistenti all’innovazione, ma che sono la chiave per una buona attuazione del PNRR “Non ci sono solo Roma e Milano”.
Raggiungere anche le realtà più piccole con strumenti unitari è centrale: Zangrillo ha portato l’esempio di diverse iniziative per implementare strumenti comuni per portare nuovi servizi e migliorare i pre-esistenti in comuni sotto i 15.000 abitanti.
Spindox: Innovazione ed expertise
Le evidenze emerse durante l’incontro certificano le linee strategiche già intraprese dal gruppo Spindox, da sempre impegnato in ricerca, sviluppo, trasformazione digitale.
Le possibilità offerte dal Pnrr apriranno probabilmente un ponte tra due realtà spesso considerate in antitesi: la pubblica amministrazione e le aziende private attive nel campo di innovazione e accelerazione verso la transizione digitale.
Spindox è in prima linea in questi processi, con un portfolio di offerte che va dalla ricerca all’artificial intelligence, dalla consulenza IT alla governance. Skills centrali nel mondo del lavoro e della ricerca di oggi.
Ottimizzazione delle risorse, premiazione delle eccellenze, diversificazione delle competenze: un percorso che potrebbe aprire un circolo virtuoso per la PA, ma che coincide con quelli che sono i totem di Spindox.
Qualunque sia la tua impresa, lo scopo di Spindox è di accompagnarla passo passo nella sua trasformazione digitale. Dal 2007, Spindox è impegnata in un lavoro dialogico e dinamico per quanto riguarda il sostegno alle imprese nel mondo digitale.
Un sostegno che va in ogni direzione: dal decision making all’utilizzo di algoritmi predittivi (con le soluzioni proposte da Ublique); ma tocca anche questioni centrali come la cybersecurity (Oplium), che sarà importante ancora di più nel momento in cui la transizione digitale toccherà la PA in realtà piccole e medio-piccole. Per non parlare di tutto quello che è sviluppo di nuove soluzioni a portata del cliente.
L’obiettivo è ben chiaro: fornire tecnologie innovative e semplificare la fruizione di servizi da parte di cittadini e imprese, forte di quelle che sono le competenze messe in piedi in 15 anni di attività.
Il gruppo oggi gode di una posizione favorevole nel campo dell’innovazione. Ma la mission di crescere e mutare è nel DNA dell’azienda, con uno sguardo a un modello di lavoro che coniughi efficienza e dinamicità, expertise e innovazione.