A partire da quest’anno le aziende e i gruppi con un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro dovranno rispettare specifici parametri di accessibilità per i loro utenti, sia per la comunicazione digitale al pubblico che per i siti web, le app e i software. L’accessibilità, dunque, non è più solamente un tema di dibattito, bensì una legge vera e propria già approvata dall’ UE (European Accessibility Act).
Normativa sull’Accessibilità: a che punto siamo?
L’Italia ha recepito la direttiva europea nello scorso maggio 2022, limitando per il momento gli oneri (e gli onori) alle sole aziende di grandi dimensioni. Quest’ultime, insieme alla PA, già da quest’anno dovranno cominciare a rendere accessibili i propri siti web e tutti i documenti digitali, presentando un’apposita dichiarazione di accessibilità.
Entro il 23 settembre di ogni anno sarà necessario:
- Effettuare le verifiche sull’accessibilità degli strumenti informatici (siti web e app), al fine di valutare lo stato di conformità;
- Effettuare una “verifica soggettiva” per contratti di fornitura sopra soglia comunitaria;
- Compilare e pubblicare una “Dichiarazione di Accessibilità” (sotto la responsabilità del Responsabile per la transizione al digitale – RTD) tramite l’apposito form. Nella dichiarazione potranno essere previste eventuali deroghe all’accessibilità;
- Predisporre un “Meccanismo di Feedback” per consentire ai cittadini di inviare una segnalazione (prima istanza).
Senza voler entrare troppo nei dettagli normativi, è chiaro come l’accessibilità richiederà uno sforzo aziendale non trascurabile, che dovrà diventare necessariamente un fattore da sfruttare per migliorare la percezione della propria Brand Reputation rispetto ai competitor, aumentare la fiducia dei clienti e mettere in risalto il welfare aziendale.
Da giugno 2025 l’adeguamento interesserà infine tutti gli operatori economici con risorse digitali.
Cosa si intende però esattamente per accessibilità?
A11y & Accessibilità
La tematica dell’accessibilità è relativamente (purtroppo) nuova, soprattutto in Italia. Per tale motivo è utile dare un’occhiata a come viene affrontato l’argomento a livello internazionale.
Forse avrai già sentito il termine “A11y” e ti sarai chiesto cosa significhi (o come si pronunci!). Tradotto in parole povere, “A11y” è l’abbreviazione di accessibilità, in particolare di accessibilità dei siti web.
A11y non si riferisce tuttavia a uno standard, a delle misure o a una legge specifica sulla tecnologia e l’accessibilità. È spesso usato invece per riferirsi al “movimento” per una maggiore accessibilità di Internet e delle infrastrutture tecnologiche in generale.
A volte il termine A11y viene usato per indicare il processo di verifica utile a testare il grado di accessibilità di un sito web. Alcuni developer e UX designer, infatti, vedono A11y come una scala di valori utile a valutare l’intera esperienza utente di un sito web, dal caricamento della prima pagina al completamento delle varie funzioni del sito.
Che cosa sia l’accessibilità e come renderla concretamente, però, è un argomento un po’ più complesso.
L’accessibilità è spesso associata al miglioramento della facilità di utilizzo per le persone che hanno delle disabilità. Tuttavia, i vantaggi dell’accessibilità vanno ben oltre questa tipologia di utente.
Secondo l’OMS, ci sono 105 milioni di persone nel mondo che hanno un qualche legame con le disabilità, sia direttamente che in relazione ad amicizie o parenti; la realtà è che chiunque può esserne toccato in qualsiasi momento, in modo permanente o temporaneo.
I prodotti e servizi accessibili hanno dunque un impatto molto rilevante. E la realizzazione di prodotti e servizi accessibili inizia dal design di progetto.
L’A11y è importante per l’azienda e per i clienti
Il Design for Accessibility porta naturalmente vantaggi significativi agli utenti, ma anche le aziende possono beneficiarne.
Secondo il World Wide Web Consortium (WC3), le persone con disabilità in tutto il mondo hanno un potere di spesa stimato in 9.000 miliardi di dollari, eppure questa domanda è servita poco e male dalla maggior parte dei siti di e-commerce. Affrontare il problema dell’accessibilità può aprire dunque enormi opportunità di profitto per le aziende.
Sempre più spesso molti enti governativi stanno adottando leggi che richiedono l’accessibilità dei siti web, introducendo requisiti legali per alcune organizzazioni che offrono servizi specifici alle popolazioni di questi Paesi. L’accessibilità, in questi casi, è richiesta dalla legge.
A11y non porta solo vantaggi economici e legali. L’HTML semantico, che migliora l’accessibilità, ottimizza anche la SEO dei siti web, esattamente come succede per le keyword, la velocità di caricamento pagina o il content writing.
Progettare tenendo conto dell’accessibilità
Di seguito un (possibile) elenco di disabilità e come possano essere affrontate nel processo di progettazione.
Disabilità visive
Esempi di disabilità visive sono la cecità, l’ipovisione e il daltonismo.
Per rendere efficace uno screen reader (software che legge il testo digitale ad alta voce) è necessario progettare in modo tale che l’applicazione possa determinare la posizione del testo sulla pagina e la sequenza corretta in cui il testo deve essere letto.
I lettori di schermo come JAWS (Windows), Dolphin (Windows), NVDA (Windows), ChromeVox (Chrome) e Orca (Linux) sono applicazioni che leggono sia il contesto che il contenuto, mentre altre soluzioni sfruttano il software integrato nel sistema operativo, come VoiceOver (macOS, iPadOS, iOS).
Alcune persone ipovedenti utilizzano spesso ingranditori di schermo, sia fisici che software. Consentire agli utenti di aumentare le dimensioni del testo è un altro modo per aiutare le persone ipovedenti e, se ben progettato, può essere meno gravoso dell’uso di una lente d’ingrandimento.
Disturbi dell’udito
Le persone sorde e con problemi di udito (DHH) presentano vari livelli di perdita uditiva, da lieve a profonda. Secondo l’OMS, 466 milioni di persone in tutto il mondo hanno una disabilità DHH, che rende difficile il consumo di media con una componente audio.
Per la progettazione DHH è fondamentale tenere presente i seguenti aspetti:
- Alternative testuali.
- I video devono essere sottotitolati manualmente per garantire l’accuratezza e per i contenuti audio devono essere fornite le trascrizioni.
- Semplificazione del testo.
La progettazione per rendere i contenuti più accessibili alle persone DHH verte sulla fornitura di alternative testuali a tutti i media non testuali (ad esempio, sottotitoli manuali per i video, script per l’audio).
Per il terzo punto, la semplificazione del linguaggio è molto importante poiché le persone DHH spesso sperimentano alti livelli di deprivazione linguistica.
Disabilità motoria
Per disabilità motoria si intende qualsiasi disabilità che riguardi il movimento, dai disturbi puramente fisici (ad esempio, perdita di un arto, paralisi) e neurologici/genetici, che portano alla debolezza o alla perdita di controllo degli arti, alla perdita di controllo motorio dovuta all’età avanzata, a un trauma o a una causa temporanea o permanente, fino alle limitazioni hardware come l’impossibilità di utilizzare il mouse.
In fase di design di progetto si possono rendere i siti web più accessibili prevedendo ampi spazi web e pulsanti facilmente cliccabili, che non richiedano una particolare precisione di puntamento.
È importante lasciare spazio tra i campi dei moduli e non raggrupparli, eventualmente fornendo scorciatoie per la compilazione e lo scorrimento del modulo stesso.
L’aggiunta, oltre alle azioni basate sul clic, della navigabilità vocale e/o da tastiera e l’estensione delle finestre di timeout migliorano infine la facilità d’uso.
Deterioramento cognitivo
Il termine decadimento cognitivo si riferisce a un’ampia gamma di disabilità. Questo gruppo comprende sia le persone con capacità limitate a causa di disabilità intellettive sia quelle che con il tempo subiscono un naturale declino delle capacità di pensiero e di memoria.
Esempi di deterioramento cognitivo sono:
- Depressione.
- Schizofrenia.
- Dislessia.
- Disturbo da deficit di attenzione (ADD).
Tra tutte le disabilità rappresentate, i disturbi cognitivi sono i più comuni tra i giovani.
Per aiutare le persone con disabilità cognitive, è necessario fornire i contenuti in più di una modalità, produrre contenuti facili da capire (utilizzando un linguaggio semplice), concentrare l’attenzione sui contenuti importanti e ridurre al minimo i contenuti inutili o le pubblicità, che possono distrarre.
Dal punto di vista dell’UX, mantenere un layout e una navigazione coerenti, utilizzare elementi web familiari (colori, simboli) e suddividere i processi in fasi logiche ed essenziali con indicatori di progresso.
La semplicità è fondamentale, ci vuole particolare attenzione nell’assicurare una facile autenticazione sul sito web, senza compromettere la sicurezza, e nel rendere i moduli facili da compilare.